Forse parte di un’erma, la scultura fu rinvenuta nelle acque del porto di Baia, tra i resti sommersi del palazzo imperiale.
Relativamente tarda, la testa era forse ispirata al tipo dell’Hermes Propylaios di Alcamene, originale della metà del V secolo a.C. visto da Pausania sull’acropoli di Atene.
Lo stile della scultura baiana sembra voler accentuare artificiosamente i tratti più arcaistici.
La statua non presenta fenomeni di degrado biologico.
Maniscalco, F. 1995, ‘Un ninfeo severiano nelle acque del porto di Baia’, Ostraka, 4(2), pp. 267-268.
Maniscalco, F. 1997, Ninfei ed edifici marittimi severiani del Palatium imperiale di Baia. Napoli: Massa Editore, pp. 61-62.
Zevi F. (cur.) 2009, Museo archeologico dei Campi Flegrei. Castello di Baia. Napoli: Electa Napoli, vol. 3, p. 125.