Fascia. Lievi ammaccature sulla superficie. Ripiegata a formare un rettangolo. Le estremità si congiungevano assicurandosi con chiodi. Il bordo superiore è ribattuto. Interpretabile come rinforzo o chiave di chiusura di elemento ligneo1.
Il manufatto non presenta tracce di colonizzazione biologica.
MEDAGLIA 2002, p. 168
1 La fascia potrebbe aver cinto il fusto ligneo di un’ancora o aver avuto una sua funzione come ghiera di testa di trave. L’attribuzione ad una chiave di chiusura, che assicurava un ceppo mobile, trova confronto con un oggetto simile, appartenente ad un’ancora in legno di quercia, ritrovato a Marina di Tarquinia nel 1990: cfr. D’ATRI 1997, p. 90, figg. 1, 2. Altri esempi in SONNO 1997, p. 76 (uno dal porto di Civitavecchia; l’altro da località Marangone) e in TUSA 1997, p. 68, n. 8 (Isola delle Femmine).
D’Atri V. 1997, Un’ancora di legno dal mare di Tarquinia, in Archeologia Subacquea II, pp. 89-91.
Medaglia S. 2002, Materiali erratici dal mare di Kaulonia, in Archeologia Subacquea, Studi Ricerche, Documenti, III, pp. 163-185.
Sonno M. 1997, Rinvenimenti sottomarini lungo il litorale di Civitavecchia, in Archeologia subacquea II, pp. 75-87.
Tusa S. 1997, Rinvenimenti archeologici subacquei presso Isola delle Femmine (Palermo), in Archeologia Subacquea II, 1997, pp. 65-73.