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Fascia. Lievi ammaccature sulla superficie. Ripiegata a formare un rettangolo. Le estremità si congiungevano assicurandosi con chiodi. Il bordo superiore è ribattuto. Interpretabile come rinforzo o chiave di chiusura di elemento ligneo1. Degrado biologico Il manufatto non presenta tracce di colonizzazione biologica. Bibliografia MEDAGLIA 2002,…

Scandaglio. Incrostazioni. Tronco-conico. Cavo alla base per una profondità di cm 2-4. Sulla sommità della calotta è praticato un foro con sezione ad “S” che ospitava presumibilmente una presa per legaccio. Sulla base d’appoggio è presente un incavo1. Degrado biologico Il manufatto non presenta evidenti…

Scandaglio. Campaniforme; internamente cavo. Sulla sommità della calotta è presente una presa forata di forma quadrangolare. Nella parte cava alcune costolature frazionano lo spazio in quattro settori, formando un motivo a croce. Sempre all’interno della campana sono presenti incrostazioni di sabbia miste ad un elemento…

A dispetto del suo stato di conservazione, compromesso dalla lunga permanenza in acqua, che ha finito per cancellare buona parte dei tratti fisiognomici, questa testa femminile velata, recuperata nelle acque della ripa puteolana, dove un tempo fu in funzione una bottega di marmorari, fornisce dettagli…

Fortemente erosa dalla lunga permanenza in ambiente sottomarino, la testa può essere ricondotta all’iconografia di un vecchio Sileno barbuto.Si tratta di uno dei numerosi elementi scultorei che furono rinvenuti nel 1972 lungo la ripa puteolana, nei pressi del vicus Lartidianus, nella zona in cui era…

Parte di un’erma di mediocre qualità e di produzione locale, questa duplice testa adornava probabilmente la balaustra di un giardino privato, e solo in un secondo momento fu adattata per una fontana. I due volti contrapposti sono quelli di Dioniso, giovane e con pampini nella…

La statua si presenta appena sbozzata, dato che rende particolarmente problematica la sua identificazione. Tuttavia, è possibile intuire la silhouette della figura, che per alcuni versi, ricorda il tipo statuario, detto della Pudicitia. Questo fortunato tipo fu utilizzato soprattutto per le rappresentazioni di figure femminili…

Rinvenuta nel mese di gennaio del 1969, a seguito di una mareggiata, nel Ninfeo imperiale sommerso di Punta Epitaffio, la statua di Ulisse completava, con quella perduta di Polifemo e con quella del compagno con l’otre, la decorazione dell’abside di fondo dell’edificio baiano, caratterizzata come…

Un lungo fregio in marmo bianco con venature bluastre, con una serie di grifoni affrontati, fu rinvenuto in numerosi frammenti nel 1924, tra i resti sommersi del palazzo imperiale nelle acque del porto baiano.La decorazione architettonica adornava con tutta probabilità la parte alta del ninfeo…

Statua maschile in marmo bianco, accompagnata da un delfino con funzione di puntello: si tratta di una rappresentazione del dio Nettuno, rinvenuta nelle acque del porto di Baia priva delle braccia e del piede sinistro ma non della testa, che fu rubata in un secondo…

Rinvenuto nei primi anni Venti del Novecento nelle acque del porto di Baia, fra i resti sommersi del palazzo imperiale, questo torsetto di Eros bambino in marmo bianco, privo della testa, del braccio destro, dell’avambraccio sinistro, della gamba destra, di parte di quella sinistra e…

Riconoscibile come Eros per via delle ali, questo grande torso in marmo, privo della testa e degli arti e fortemente corroso dai litodomi nella parte posteriore, fu rinvenuto nei primi anni Venti del Novecento sui fondali del porto di Baia, tra i resti sommersi del…