Scandaglio. Campaniforme; internamente cavo. Sulla sommità della calotta è presente una presa forata di forma quadrangolare. Nella parte cava alcune costolature frazionano lo spazio in quattro settori, formando un motivo a croce. Sempre all’interno della campana sono presenti incrostazioni di sabbia miste ad un elemento non definibile con sicurezza, forse sego. Nove fori, di diametro differente, si dispongono a mo’ di corolla nella parte terminale della campana1.
Il manufatto non presenta tracce di colonizzazione biologica.
MEDAGLIA 2002, p. 167
1 Cfr. JONCHERAY 1975, p. 10, tav. III; BENOIT 1971, pp. 397 e ss., fig. 1; BONINU 1986, p. 58, fig. 4. I fori praticati sulla campana, non spiegabili come funzionali alle operazioni di fusione del manufatto, riguardano più probabilmente lo scorrimento dell’acqua e quindi l’assetto dello scandaglio durante la fase di immersione.
Benoit F. 1971, Pièces de gréement et d’armement en plomb, engins et pièces decoratives trouvées en mer, in Atti del III Congresso Internazionale di Archeologia Sottomarina, (Barcelona 1961), Bordighera, pp. 394-411.
Boninu A. 1986, Notiziario dei Rinvenimenti Subacquei lungo la costa della Sardegna Centro-Settentrionale, in Archeologia Subacquea 3, Bollettino d’Arte 37-38 (supplemento), Roma, pp. 55-62.
Joncheray J.P. 1975, Etude de l’épave Dramont D: IV, Les objets métalliques, in Cahiers d’Archeologie Subaquatique VI, pp. 5-18.
Medaglia S. 2002, Materiali erratici dal mare di Kaulonia, in Archeologia Subacquea, Studi Ricerche, Documenti, III, pp. 163-185.