La statua si presenta appena sbozzata, dato che rende particolarmente problematica la sua identificazione. Tuttavia, è possibile intuire la silhouette della figura, che per alcuni versi, ricorda il tipo statuario, detto della Pudicitia. Questo fortunato tipo fu utilizzato soprattutto per le rappresentazioni di figure femminili iconiche e rilievi funerari, per esprimere la virtù delle matrone romane, tra l’inizio del I secolo a.C. e l’età augustea, perdendo spesso nell’ambito delle rielaborazioni di epoca romana, le caratteristiche proprie dell’originale, nato in ambito microasiatico intorno alla metà del II secolo a.C.
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