Riconoscibile come Eros per via delle ali, questo grande torso in marmo, privo della testa e degli arti e fortemente corroso dai litodomi nella parte posteriore, fu rinvenuto nei primi anni Venti del Novecento sui fondali del porto di Baia, tra i resti sommersi del palazzo imperiale.
Si tratta di un tipo noto, riconoscibile in diverse copie oggi in vari musei del mondo, e ispirato a un modello greco riconducibile alla scuola di Prassitele.
La statua non presenta fenomeni di degrado biologico.
Maniscalco, F. 1995, ‘Un ninfeo severiano nelle acque del porto di Baia’, Ostraka, 4(2), p. 268.
Napoli, M. 1953 ‘Di una villa marittima di Baia’, Bollettino di Storia dell’Arte. Istituto Universitario di Magistero, Salerno, III(1), pp. 91-92.
Zevi F. (cur.) 2009, Museo archeologico dei Campi Flegrei. Castello di Baia. Napoli: Electa Napoli, vol. 3, p. 137.